Perché si dice “dar del filo da torcere”?
Nei discorsi quotidiani e nei colloqui amicali spesso si sente citare il proverbio “dare del filo da torcere“. Spesso detto di un figlio problematico, a volte di un cliente difficile o di un collega piantagrane, questo modo di dire è entrato nella nostra quotidianità con il significato di una difficoltà da gestire, o di una situazione in cui qualcosa o qualcuno sono di ostacolo nella realizzazione di un progetto. Si tratta di un modo di dire così frequente che quasi nessuno ne ricorda più l’origine. Ma qual è la storia di questo modo di dire? Scopriamolo insieme.
Direttamente dal mondo tessile
L’espressione “dare del filo da torcere” deriva ovviamente dal mondo tessile. Prima dell’era industriale, la tessitura era basata su quattro operazioni molto importanti che erano tutte realizzate a mano. La prima era la filatura, poi veniva la torcitura, poi la tessitura vera e propria e infine il fissaggio. La torcitura in particolare era un’operazione molto complessa. Infatti si trattava di far ruotare il filo (torcere appunto) su se stesso per dargli una consistenza maggiore onde evitare strappi e rotture. Questa operazione era realizzata con l’ausilio di un bastone attorno al quale il filo torto era avvolto. All’estremità del filo veniva poi fissato un peso.
Un compito prettamente femminile
Compito delle addette ai lavori – questa operazione era infatti affidata quasi sempre alle mani femminili, più piccole, agili e delicate – era quello di torcere il filo, ma si trattava di un compito molto difficile perché i fili da avvolgere erano spesso irregolari e dalla superficie ruvida. Proprio da questa difficoltà nasce il modo di dire “dare filo da torcere” perché si fa riferimento alle difficoltà che incontravano le filatrici in questa operazione a loro affidata. La situazione è molto cambiata con l’avvento dei tiratoi circolari meccanici, in quanto tutta l’operazione fu resa meccanica e le mani delle filatrici furono sostituite dal lavoro di un macchinario, eliminando anche tutte le difficoltà.
Un filo perfetto in mani perfette
Un’altra curiosità legata a questa operazione deriva da una caratteristica particolare che dovevano possedere le filatrici per poter realizzare la torcitura a mano, ossia la morbidezza delle mani. Delle dita screpolate, infatti, potevano causare danni al filo che prima di essere torto era molto delicato. Per questo motivo alle filatrici veniva distribuita una crema per le mani che le donne erano obbligate ad utilizzare dopo ogni lavaggio delle mani. All’ingresso nelle fabbriche le mani delle filatrici erano accuratamente controllate dalle maestre che allontanavano chi non si era adeguata alle richieste dell’azienda e non aveva quindi le mani perfette. L’allontanamento dalla fabbrica, però, equivaleva alla perdita del pagamento per quel giorno. Ecco, quindi, spiegata la nascita del detto “dare del filo da torcere” e probabilmente anche dell’invenzione della “manicure femminile”!